Descrizione
Il volume documenta l’esposizione “Estetica dei visionari”, mostra che prende il titolo dal saggio “Esthétique des visionnaires” (1926) di Henri Focillon e presenta opere di Amber Andrews, Charles Avery, Srijon Chowhdury, Alessandro Fogo, David Horváth, Margherita Manzelli, Wangechi Mutu e Scipione. Il concetto di visionarietà contraddistingue tutti gli artisti nel catalogo: un tratto inteso come capacità di guardare oltre la realtà sensibile, una dote quasi profetica che li spinge al di là del visibile, a esplorare il sentire più profondo dell’uomo.
L’accostamento tra l’indagine spaziale e temporale del reale e l’esperienza intima e profonda, quasi magica, che ne deriva, trova la sua sede perfetta nel borgo di Pavarolo, arroccato tra le colline di Torino e i colori della natura incontaminata, in particolar modo nella casa e nello studio di Felice Casorati.
Nello studio del Maestro le opere più visionarie di Scipione, come il suo Autoritratto (1930) e il Profeta in vista di Gerusalemme (1930) – realizzate negli ultimi anni di vita e poco prima della pubblicazione del testo di Focillon – dialogano con alcune opere dalla grande carica immaginifica, creando un percorso di visioni concatenate che attraversano gli ultimi decenni della storia dell’Arte: il pensatore empirista di Charles Avery che, ponendo nell’esperienza la fonte della conoscenza, diviene calco, gesso, presenza tangibile e testimonianza di una visione concreta; una grande tela di Margherita Manzelli che, attraverso una figura femminile, si insinua in spazi mentali oltre la realtà fino alla sensibilità più profonda di chi la osserva; i collages di Wangechi Mutu dove il corpo femminile, luogo di scontro politico e culturale, si fa medium di un messaggio mitico in cui il bene vince sul male; e ancora i lavori di Alessandro Fogo, capace di fondere pittura contemporanea e narrazioni sospese, conducendoci verso visioni al di là della semplice bidimensionalità delle tele.
Il dialogo tra Novecento e Contemporaneo si amplifica poi attraverso le opere di tre artisti rappresentati dalla galleria Ciaccia Levi: Amber Andrews, Srijon Chowdhury e David Horváth indagano universi visionari del quotidiano con accenti personali che hanno radici nella storia dell’arte.
L’esposizione è stata realizzata dal Comune di Pavarolo, in collaborazione con Archivio Casorati e la Collezione Iannaccone, con il coordinamento di Francesca Solero.