Descrizione
Il titolo del volume “Entre chien et loup” deriva da un’antica espressione francese traducibile in italiano con “al calare della notte” e racchiude in sé il significato del progetto: raccontare quel particolare momento della giornata caratterizzato dal passaggio dalla luce al buio. È il tempo della penombra durante il quale non è possibile distinguere un cane da un lupo, come scriveva nel XVI secolo il poeta francese Jean-Antoine Baïf.
Il crepuscolo raccontato da Sophie-Anne Herin è quello dell’Envers, il versante valdostano occupato prevalentemente da boschi e caratterizzato dalla scarsità di ore di luce nei mesi invernali. Si tratta, come scrive Olga Gambari nel testo critico dedicato alla mostra, di “un mondo inverso fuori dal tempo dove l’artista ci immerge, attraverso un lavoro fotografico unito a un allestimento che prende la forma di un percorso iniziatico”.
Le immagini giocano sui contrasti di luci, raccontando ciascuna la propria storia attraverso uno stile libero. “Sono nata in un paese che in inverno non gode di molte ore di luce e l’idea della penombra è qualcosa di familiare – spiega Sophie-Anne Herin –, una particolare declinazione di luminosità che orienta il mio sguardo.”
L’inizio del viaggio “Entre chien et loup” è con immagini che escono dalla penombra, intesa sia come momento in cui si entra in contatto con le proprie paure personali e ancestrali sia come apertura su un altro mondo.
Dalla penombra si passa poi alla notte, con immagini raffiguranti il cielo e le stelle, fino ad accedere all’ultimo capitolo dedicato al sogno.