Descrizione
La commedia dell’arte fu un teatro errante, uno stare al mondo disperati, senza paradisi da attendere, fu un pensare collettivo che veniva dalla terra e immaginava la vita nient’altro che un rattoppo di miserie e sventure.
Di questo misterioso fenomeno, che creò forme d’arte dalla miseria, si propone una ricostruzione degli scenari, adombrati nelle incisioni della Raccolta Fossard e negli affreschi della Narrentreppe di Trausnitz, ambedue della fine del XVI secolo.
Il ricordo dell’arte dei comici, che i documenti ci restituiscono, si deve alla passione per il teatro di Enrico III di Francia e di Guglielmo di Baviera. Se il primo si accontentò di un album di ‘fotografie’, il secondo pretese di ingabbiare, per l’eternità, gli attori amati nelle pietre del suo Castello, anticipando l’invenzione di Morel.