Descrizione
Il volume documenta la mostra retrospettiva “Panopticon”, dell’artista Claudia Virginia Vitari, allestita al Max Planck Institute for Human Development di Berlino.
Questo catalogo rappresenta uno studio sul concetto di “istituzioni totali” di cui l’artista, nata a Torino e residente a Berlino, ha condotto le sue ricerche per quasi due decenni.
Il titolo si riferisce al concetto di prigione ideale di Jeremy Bentham, dove una guardia, posta in una torre di controllo centrale, può osservare tutti i detenuti senza che questi lo sappiano. Questo sistema di controllo riflette le condizioni delle persone residenti all’interno di “istituzioni totali” un termine sviluppato da Erving Goffman per indicare luoghi in cui gli individui sono isolati dalle interazioni con la società esterna e le loro attività quotidiane rigidamente regolate da un’autorità centrale.
La sperimentazione di Vitari con i materiali risponde alla necessità di trovare nuovi strumenti di comunicazione. L’uso del vetro rende questo processo trasparente ma allo stesso tempo complesso e stratificato, mentre la tecnica della serigrafia consente di incorporare le storie e i ritratti di coloro che vivono all’interno delle istituzioni totali. Gli oggetti in vetro sono incastonati in strutture ferro, un materiale freddo e rigido che simboleggia l’inflessibilità istituzionale e il tentativo di mantenere gli individui distaccati dalla società. Le tensioni sociali sono fissate nel vetro ed esposte come brutale esperimento sociale.
Attraverso installazioni su larga scala che rasentano l’atto performativo, la mostra “Panopticon” mira a dare visibilità a persone marginalizzate, quasi invisibili. Le ricerche etnografiche, psicologiche e sociologiche di Vitari, condotte attraverso lo studio di letteratura scientifica, le hanno permesso di inquadrare queste tematiche. L’artista ha poi trascorso anni a parlare con le persone a rischio di esclusione per comprendere meglio questioni legate alla salute mentale, all’incarcerazione e ai flussi migratori.